Lipedema: riconoscerlo ed affrontarlo. Strategie terapeutiche e nutrizionali.

Il lipedema è una patologia cronica, progressiva e invalidante caratterizzata da anomalo accumulo di tessuto adiposo su fianchi, gambe e caviglie e in alcuni casi anche alle braccia ma non coinvolge mai le mani e piedi ed è sempre bilaterale e simmetrico.

È una malattia del tessuto connettivo lasso che colpisce prevalentemente le donne ed è caratterizzata da un aumento del tessuto adiposo nodulare e fibrotico che si sviluppa in periodi di cambiamenti ormonali come la pubertà, la gravidanza e la menopausa.

Il tessuto del lipedema può essere molto doloroso e può compromettere gravemente la mobilità.

L’obesità non lipedema, il linfedema, la malattia venosa e le articolazioni ipermobili sono comorbidità. Una caratteristica del tessuto lipedematoso è l’infiammazione che provoca fibrosi e dolore dei tessuti (Herbst et al. Phlebology 2021).

Descritto per la prima volta nel 1940 da Allen e Hines alla Mayo Clinic negli Stati Uniti  e da Moncorps in Germania , il lipedema rimane in parte sottostimato, perché si presume che sia una componente ereditaria abituale del grasso femminile.  Il lipedema viene confuso con l’obesità o con il linfedema. Il sottoriconoscimento o la diagnosi errata possono ritardare l’identificazione del lipedema per decenni.

L’approccio a questa patologia è multidisciplinare e i professionisti che si occupano di questa patologia devono lavorare in sinergia (medico, nutrizionista, fisioterapista, psicologo) e devono sapersi intersecare con un lavoro di equipe. Dopo la diagnosi medica, il fisioterapista fornirà un percorso terapeutico personalizzato sulla base di alcuni dei pilastri fondamentali del trattamento conservativo del lipedema come la compressione attraverso il bendaggio multicomponente e la contenzione elastica insieme all’esercizio fisico.

Le strategie nutrizionali al lipedema vanno intese nella loro valenza più terapeutica, utili a migliorare la qualità di vita della paziente, e a ridurre i rischi sul lungo termine che la patologia comportano migliorandone l’efficacia dei trattamenti fisioterapici e là responsività alle terapie farmacologiche.